La rapina avvenuta il 20 agosto
Il 20 agosto scorso, una tabaccheria di via Picone ad Agrigento è stata teatro di una rapina che ha fruttato ai malviventi un bottino di 540 euro. I due rapinatori, con il volto travisato da bandana e casco, hanno minacciato il titolare del negozio per farsi consegnare il denaro. La scena è stata in parte ripresa dalle telecamere di sorveglianza, fornendo elementi cruciali per le indagini.
Indagini e arresti
Le indagini hanno portato all’arresto di Carmelo Luparello, 46 anni, e Calogero Sortino, 39 anni, entrambi di Agrigento. Sortino è stato arrestato circa 20 giorni dopo la rapina, grazie a indizi raccolti dalle forze dell’ordine. In particolare, il ciclomotore utilizzato per la fuga è stato un elemento chiave: apparteneva a un’amica di Sortino e le foto pubblicate sui social hanno rivelato la sua identità. Inoltre, gli abiti indossati durante la rapina sono stati trovati a casa di Sortino, confermando ulteriormente il suo coinvolgimento.
Il processo e le accuse
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha accolto la richiesta del pubblico ministero Giada Rizzo, avviando un processo immediato per i due indagati. Durante l’interrogatorio, Sortino ha accusato Luparello, sostenendo che entrambi avessero pianificato la rapina e che si fossero divisi il bottino. Luparello, dal canto suo, ha sempre negato le accuse, affermando di non avere nulla a che fare con il crimine e di aver cambiato vita, dedicandosi al lavoro e alla famiglia.
Prospettive future del processo
Il processo si svolgerà a partire dall’8 gennaio, davanti ai giudici della seconda sezione penale. Gli avvocati difensori, Calogero Lo Giudice e Rosalinda Mangiapane, potrebbero richiedere un giudizio abbreviato o un patteggiamento, il che comporterebbe una nuova udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare. La vicenda ha suscitato grande interesse nella comunità locale, evidenziando le problematiche legate alla sicurezza e alla criminalità nella zona.